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La storia della COMPAGNIA ITALIANA DEI GRANDI ALBERGHI (CIGA Hotels) parte 5

5.  Verso “l’ora delle decisioni irrevocabili”

Quello che tiene ora sulle corde gli amministratori della CIGA sono i segnali, sempre più evidenti, del mutamento in atto che, dal 1° settembre 1939, sarebbe stato irreversibile, all’interno del continente europeo. Tuttavia, a conflitto ormai in atto, la situazione aziendale è piuttosto fluida.

Nello stesso anno, con la scadenza della concessione per la gestione dei trasporti al Lido data dal comune di Venezia, si esaurisce per la Compagnia la sinergia con un’attività complementare a quella alberghiera fino ad allora di non scarsa importanza. La gestione viene affidata all’azienda privata Acnil.

Contrazione degli incassi, blocco dei prezzi alberghieri e aumento dei costi fanno sì che, alla fase del Bilancio, non venga distribuito alcun dividendo.

Ma gli amministratori ritengono comunque essenziale continuare ad investire nelle strutture per mantenerle sempre adeguate al loro standard qualitativo.

All’alba del 1940 gli incassi erano ridotti del 30% rispetto all’anno precedente, mentre quelli del ’39, rispetto a quelli del ’38, hanno già subito una contrazione del 28%.

E, rarefattasi ormai l’affluenza degli ospiti, le scelte di economia interna portano alla chiusura di alcuni alberghi, per evitare di sostenere spese superflue.

Si può quindi dire che, per la fase iniziale del conflitto, il modello di gestione della CIGA sia improntato alla cautela, ma sostenuto dalla speranza di una rapida ripresa.

La notizia positiva, dopo alcune vicissitudini e rallentamenti, arriva da Roma: la conclusione dei lavori d’ingrandimento e miglioramento dell’Excelsior.

Ma il timido cenno di miglioramento l’andamento del Conflitto mondiale accelera bruscamente, generando notevoli ripercussioni negative sulle vicende della CIGA.

CAPITOLO V

1. Un periodo di danni e incertezze

Negli anni della Seconda guerra mondiale gli alberghi della Compagnia vengono nuovamente avvinghiati dalle spire del conflitto: alberghi prima in larga parte non funzionanti e poi requisiti; danni al patrimonio immobiliare e mobiliare.

  • Bombardamento degli alleati nel 1943 all’Excelsior di Napoli. L’albergo viene successivamente incendiato dalle truppe tedesche in ritirata e tarda ad essere restaurato anche per il sopraggiungere degli Angloamericani.

Tutti gli alberghi saranno comunque requisiti dalle autorità militari per fornire alloggi o uffici, subendo così danni più o meno ingenti;

  • Demolizione Grande Stabilimento Bagni del Lido a causa dell’occupazione tedesca di Venezia.

Nella Relazione del ’45, perciò, la Compagnia trae a conclusione che dovrà erogare importi ingenti per ripristinare le sue consistenze patrimoniali.

2.  Dalla guerra alla ricostruzione

  • 1945-1947: sono anni di intenso lavoro, in cui si cerca di rimettere in efficienza gli alberghi per riattivare totalmente l’offerta ricettiva e ritornare alla normalità;
  • Il bollettino degli hotel riporta buone notizie sulle condizioni dell’Excelsior e del Grand Hotel di Roma, mentre sono meno buone le notizie sull’Excelsior di Napoli, la struttura più colpita, e sulla spiaggia del Lido. Perciò, si incominciano subito i lavori di  ricostruzione.

Nel frattempo non è stato ancora presentato alcun indennizzo per i danni di guerra, quantificati per un’ingente somma di denaro.

  • Strategia gestionale, il Gritti Palace-Hotel: risponde a una duplice motivazione: avere un immobile di totale proprietà al pari di quelli di cui si era già in possesso negli altri esercizi; proporre una novità sul mercato per far tornare gli stranieri.

Il fatto più appariscente della ripresa della CIGA è però la derequisizione degli alberghi: tra maggio e dicembre tornarono disponibili l’Excelsior di Roma, il Danieli e il Regina di Venezia, l’Excelsior, il Lido e il Villa Regina al Lido. E nel giro di un paio di mesi riaprirono anche tutti gli altri.

Il 1947 è perciò, per la CIGA, un anno di transizione tra la critica e precaria situazione degli anni precedenti e il progressivo ritorno dei turisti. La clientela ricomincia infatti a ricomparire lentamente, frazionandosi nei diversi esercizi.

Nei piani della CIGA, l’intervento più consistente da affrontare, con gli strumenti della competitività, i nuovi orizzonti internazionali dell’Italia (che sarebbe entrata nel miracolo economico), interessa lo storico Danieli e l’Excelsior al Lido.

3. Il ritorno alla normale attività

Nel corso del 1948 il problema di fondo, sentito come forte ostacolo per avviare una ripresa che porti ai valori d’anteguerra, è identificato nell’indebolirsi dei flussi dei turisti stranieri richiamati da altri Paesi. Questi, al contrario dell’Italia, riescono meglio a promuovere il loro prodotto turistico: Francia, Svizzera, Belgio, Inghilterra, Cecoslovacchia, Centro e Sud America.

Il Consiglio d’amministrazione coglie le cause di questo fenomeno nell’inadeguatezza della rete delle comunicazioni e nella perdita del richiamo esercitato dalle bellezze storiche e artistico. Viene quindi ribadita la necessità di un continuo rinnovo per l’industria alberghiera.

  • Acquisto di palazzo adiacente al Principe & Savoia da utilizzare per ampliare l’albergo, la Compagnia detiene ora tutto l’isolato;
  • Cessione di appezzamenti al Lido da adibire esclusivamente alla costruzione di ville signorili, conservando così paesaggio e ambiente.

I dati degli arrivi, caratterizzati da un incremento del 38%, con un aumento del 33% delle presenze, autorizzano a parlare di un buon andamento dell’anno. La Relazione del ’49 pone l’accento sulle problematiche gestionali, date da un aumento delle spese di manutenzione. Ma comunque, poste queste piccole premesse, nulla fa presagire il decorso negativo dell’Esercizio 1950.

All’interno del quadro internazionale, con l’adesione di molti stati dell’Europa occidentale al Patto Atlantico, la costituzione del Comecom (organizzazione per la cooperazione economica tra le democrazie popolari), la formazione della Repubblica Federale Tedesca e della Repubblica Democratica Tedesca, si consolida infatti quel mondo bipolare le cui tensioni si riassumono nel termine “guerra fredda”. In questo contesto, la CIGA continua il suo processo di crescita, nonostante l’imperativo resti quello di fronteggiare l’avanzare della concorrenza quantificata dall’apertura di nuovi alberghi e dalla riapertura di alberghi danneggiati dalla guerra.

  • Fondo speciale per ammortamenti da destinare alla rinnovazione o modernizzazione degli impianti.

4. Riflessioni sulla CIGA

Costituitasi negli anni della Belle Epoque ed in stretta sinergia con l’invenzione della destinazione turistica balneare del Lido di Venezia, la Compagnia, superate due guerre mondiali, si presenta all’appuntamento con gli anni ’50 portando in dotazione all’Italia un gruppo ricettivo sostanzialmente unico e con un’identità ben definita: l’ospitalità di lusso.

Cercando ora di delineare un profilo unitario degli stabilimenti, identifichiamo alcuni tratti comuni, oltre al posizionamento nel segmento dell’Alta hotellerie.

  1. Collocazione urbana delle strutture: eccettuato l’albergo di Stresa, tutte le strutture presentano un’ubicazione cittadina capace di ottimizzare al meglio le potenzialità turistiche delle stesse, a partire da Venezia; il tipo di accoglienza, l’alta ospitalità ha la capacità di orientare i flussi della clientela, oltre ad avere ricadute sul territorio;
  2. Edifici storici: sono un grande elemento di distinzione e di attrattività sul mercato, proprio per via delle specificità architettoniche che li Il fascino della storia, sommato al pregio degli edifici, è un grande valore aggiunto. Inoltre, le dimissioni da parte della CIGA di quelle partecipazioni di società i cui stabilimenti vengono reputati non redditizi tendono ad omogeneizzare il prodotto;
  3. Accessibilità della destinazione turistica: ogni hotel è una sorta di faro in grado di orientare ii viaggiatori. Significativo è l’esempio del Colombia di Genova.

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La storia della COMPAGNIA ITALIANA DEI GRANDI ALBERGHI (CIGA Hotels) parte 3

3. I primi anni Venti: l’inizio del periodo d’oro

  • Promozione, strategia di espansione in Italia: i dati statistici, fino ad ora, registrano, nell’ordine, una presenza di americani, italiani, inglesi, francesi, austriaci, cechi, olandesi, tedeschi, ungheresi, spagnoli e In sostanza, la maggior parte del pubblico è straniera. Si sente ora il bisogno di promuovere maggiormente la Compagnia in Italia.
  • Novità: il pubblico straniero aumenta  al punto che si costruisce uno speciale motoscafo adatto a trasportare al Lido automobili, persone e bagagli; all’Excelsior viene inaugurata una stazione radiofonica.

Nel 1924, la Compagnia chiude l’esercizio con la consapevolezza di essere un organismo alberghiero in Italia di primaria importanza, sia per estensione sia per importanza, contribuendo in modo efficace allo sviluppo del movimento dei forestieri ripresosi dopo la Grande Guerra. Le strutture ricettive, infatti, sono per l’Italia la principale fonte di reddito grazie alle loro entrate.

  • Strategia di respiro nazionale: la Compagnia ampia il suo raggio d’azione acquistando partecipazioni di alberghi di alto livello in località turisticamente Acquistando tutto il pacchetto azionario del Sindacato Italiano Sviluppo Alberghi messo in liquidazione, la Compagnia ottiene il pieno controllo di quattro grandi alberghi italiani: Grand Hôtel Excelsior di Napoli e di Roma; Grand Hôtel di Roma; Grand Hôtel et des Iles Borromées di Stresa.

Vantaggi

  1.  Raggiungimento di una dimensione operativa più grande per poter intercettare un bacino di clientela più ampio e articolato;
  2.  Possibilità di differenziare i servizi per soddisfare meglio le esigenze della clientela (varietà degli alberghi);
  3.  Vantaggi economici derivati dalla gestione di un gruppo alberghiero di dimensioni più ampie: economie di scala sull’incidenza degli oneri della gestione (forniture, costi amministrativi, gestione delle risorse umane)

 

4. Oltre Venezia: i nuovi alberghi della CIGA

A partire all’ultimo trentennio del XIX secolo, l’industria alberghiera di Roma, divenuta capitale del Regno, è entrata in una fase di fervore costruttivo segnato dall’apertura di alcuni grandi alberghi. Con la trasformazione urbanistica della Capitale, le imprese ricettive escono da una stagione ancorata a modelli settecenteschi e dimostrano di possedere le risorse per adeguarsi al contesto urbano.

  • Nel 1894: César Ritz inaugura il Grand Hôteld de Rome, prodotto alberghiero di altissimo livello, dotato di una notevole potenzialità di richiamo internazionale;
  • 1906: nasce il Grand Hôtel Excelsior.

I due alberghi romani vengono acquistati dal Sindacato Italiano Sviluppo Alberghiero. Nel 1923 entrano invece nell’orbita della CIGA, che ha iniziato a estendersi verso il sud della Penisola prima del passo successivo che la porterà in Sicilia, seguendo un disegno volto a creare una rete di grandi alberghi ben distribuiti nei punti nevralgici del turismo in Italia. Uno di questi punti è Stresa, sulla sponda del Lago Maggiore. Alla metà del XIX secolo, i fratelli Omarini, dopo aver costruito sull’Isola Bella l’Albergo del Delfino, avevano iniziato a cogliere le potenzialità di Stresa nell’offrire un’ospitalità in linea con gli standard dell’alta hotellerie europea. Iniziarono così ad acquistare appezzamenti di terreno più adatti ai loro progetti.

  • 1863: nasce l’Hôtel des Iles Borromées. Il fabbricato è su tre piani e due ali laterali, non si presenta come un albergo di lusso. Tuttavia, questo inizia a far nascere in riva al Lago Maggior una cultura dell’ospitalità alberghiera votata all’internazionalizzazione

A frequentare l’albergo sono turisti provenienti da tutta Europa, soprattutto inglesi, ma anche tedeschi, francesi e slavi.

  • 1868: il grande successo rende necessario un ampliamento e un rinnovamento della struttura;
  • 1906: con la realizzazione del collegamento ferroviario tra il cantone svizzero del Vallese e la

Valle dell’Ossola, Stresa viene proiettata in una dimensione europea.

  • Creazione di una nuova dépendance: l’albergo si presenta ora come una piccola reggia;
  • Ulteriori lavori di rinnovamento ed ampliamento dovuti all’aumento della clientela;
  • Vero il centro di Stresa si apre una succursale dell’Agenzia di viaggi Cook & Soon;
  • A questo punto, l’albergo offre: due ascensori, riscaldamento centrale, ristorante francese, bar americano, orchestra, appartamenti con bagno, registrazione dei bagagli.

 

5.Il grande sviluppo dei primi anni Venti

Il vento della politica mussoliniano che guarda al Mediterraneo spinge la Compagnia presieduta dal Conte Volpi a spingersi a operare verso l’Oriente del Regno d’Italia: Rodi. Nonostante alcune trattative per l’acquisto di altri alberghi non giunte a buon fine, il contesto instaurato da Mussolini favorisce alla costituzione di un contesto positivo e il bilancio si chiude in grandezza.

  • Attrattiva: l’Anno Santo proclamato nel 1925 da Papa Pio XI imprime un’accelerazione straordinaria alle attività della Compagnia, non tanto nei grandi alberghi di lusso, quanto nelle strutture minori che hanno occasione di ospitare numerose Inoltre, sia a Roma sia a Venezia si provvede ad acquistare o affittare dei locali per utilizzarli come magazzini per gli approvvigionamenti degli alberghi.

Venezia e Lido, comunque, rimangono al centro delle attività della CIGA. In questi anni la Compagnia provvede a mantenerli sempre moderni e competitivi, aumentando il numero di stanze, acquistando nuovi edifici, ristrutturando gli interni e installando nuove attrazioni.

  • 1914: viene costruito il Palazzo del Mare, che sorge come un ingrandimento di una villa già

Intanto, lo sguardo della Compagnia veneziana, al pari di quello dell’antica Repubblica di San Marco, si è spinto decisamente verso il Mediterraneo. La partecipazione nella Società Grandi Alberghi Siciliani porta la CIGA in Sicilia grazie principalmente al Grand Hôtel & Des Palmes di Palermo e al San Domenico Palace Grand Hôtel di Taormina.

Nel frattempo a Rodi si sta completando l’allestimento dell’Albergo delle Rose, che farà da riferimento sia per gli italiani che vogliano visitare le Isole dell’Egeo, sia per gli egiziani che vogliano trascorrere l’estate in stazioni climatiche piacevoli.

 

CAPITOLO III

1. Orizzonti mediterranei: la Sicilia

L’Albergo delle Palme, costruito nel 1864, all’acquisizione da parte della CIGA, vanta per diversi anni di essere l’unico grande albergo siciliano. Offre servizi di trasporto dalla stazione ferroviaria o dal porto di servizio, uffici del turismo, della posta e del telegrafo, un salone-ristorante con bar e due ascensori. Nei locali “sotterranei”, inoltre trovano posto la “sala dei corrieri”, la panetteria, la pasticceria, la cantina, la camera fredda, la dispensa e la grande cucina.

Il San Domenico Palace Grand Hôtel, fondato intorno al 1400, era stato in precedenza un convento, la cui struttura architettonica viene mantenuta anche nel momento in cui viene adattato ad albergo. Infatti, comincia ad essere ampliato e portato ad un alto livello qualitativo solo a partire dagli anni ’30.

2. Tra Venezia e l’Oriente: Rodi

La conquista dell’isola di Rodi e di quelle dell’arcipelago del Dodecaneso non avevano fatto presagire immediatamente le potenzialità turistiche dell’arcipelago dell’Egeo: un angolo del Mediterraneo orientale favorito dal clima, dal richiamo della storia e dalla bellezza del paesaggio. La sovranità sulle isole, ceduta dalla Turchia con il Secondo trattato firmato a Losanna nel 1923, era passato all’Italia che, nel 1912, le aveva occupate nel corso delle operazioni militari della guerra italo-turca. Le quattordici isole, di cui Rodi è la principale, avevano quindi formato i “Possedimenti delle Isole Italiane dell’Egeo”.

Rodi, in particolare, nel corso degli anni era diventata una meta turistica internazionale, grazie agli investimenti nel settore turistico e alle opere pubbliche, a partire dalla costruzione di una rete viaria prima quasi inesistente. Infatti, fin dai primi anni Venti, il Governatore militare italiano aveva visto nel turismo, un fenomeno ancora elitario, la sola via da percorrere per avviare lo sviluppo economico dell’Isola.

La spinta per l’invenzione della destinazione turistica di Rodi era partita però dalla valorizzazione del patrimonio monumentale e di storia della città, unendola al clima temperato e al senso di magia che derivava dall’incrocio tra diverse culture. Il vasto progetto turistico dell’Isola era legato al nome del Governatore Mario Lago.

In questo clima rientra allora anche la costituzione della Società Anonima Grandi Alberghi Rodi (SAGAR), presieduta da Alfredo Campione, incaricata della costruzione del Grande Albergo delle Rose, una struttura lussuosa dotata persino di campi da tennis e Casinò posta nella parte centrale della spiaggia di Rodi. Sotto direzione di Mario Lago si provvede inoltre alla valorizzazione delle antiche Terme di Calitea, che diventano una grande attrattiva turistica soprattutto per i turisti provenienti dall’Egitto.

 

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La storia della COMPAGNIA ITALIANA DEI GRANDI ALBERGHI (CIGA Hotels) parte 2

7. 1908: un anno di svolta per la CIGA

Con la Relazione semestrale relativa all’esercizio chiuso il 30 giugno 1908, il Consiglio di amministrazione prende atto della tenuta turistica di Venezia, sottolineando in particolare i buoni risultati ottenuti dal nuovo ramo di attività: quello balneare.

Nel definire la strategia gestionale della Compagnia, i fattori da perseguire anche l’anno seguente vengono identificati in tre coefficienti di grande importanza: il ritorno della Clientela americana, l’Esposizione Internazionale Artistica e la sempre maggiore simpatia che il Lido va acquisendo man mano che se ne moltiplicano le attrattive.

8. Il consolidamento della CIGA al Lido di Venezia

1. Esercizio chiuso fine 1909: minacce

Sul settore turistico hanno influito direttamente alcune variabili, come le calamità naturali (terremoto di Reggio Calabria e Messina), le crisi internazionali ed il maltempo.

-  Le iniziative adottate dalla CIGA sono di miglioramento, ingrandimento e modernizzazione delle strutture per renderle più competitive.

  • Potenziamento della rete tramviaria;
  • Aumento del numero delle Capanne e della flottiglia di lance usata per collegare il Lido a Venezia;
  • Creazione dell’Ufficio postale Lido Excelsior per meglio soddisfare le esigenze della numerosa clientela internazionale.

2. Esercizio chiuso fine 1911: minacce à l’epidemia colerica annulla il lavoro dei migliori mesi dell’anno.

Il Lido si è comunque aperto con una forte richiamo promozionale: l’atterraggio di un volo aereo dimostrativo sui cieli di Lido con atterraggio sulla spiaggia dell’Excelsior.

Cambio dell’assetto operativo: il Direttore Generale Massimo Guetta si dimette; Nicolò Spada si dimette da Direttore Generale per occuparsi della Direzione affiancato da Luciano Bazzell.

9.  La promozione del Lido

  • Innovazione: gli interessi dell’attore privato e quello pubblico finiscono per convergere nella costruzione di una linea tranviaria per collegare Santa Maria Elisabetta, l’Excelsior e lo stabilimento balneare appena acquisito.
  • Strategie di comunicazione: appresa la notizia dell’epidemia di colera, Spada comprende che nell’immediato la stagione sarà Si proietta allora nella stagione successiva (1912) e si adopera in diversi ambiti.
    • Diviene il presidente dell’associazione La Pro Venezia, sorta per difendere gli interessi turistici della città;
    • Attua una linea strategica della comunicazione fatta a mezzo stampa: il controllo è mirato ad eliminare le notizie uscite in stampa estera che parlino della malattia, in favore di quelle che risaltano la bellezza dei

L’azione di comunicazione ottiene i risultati sperati, anche grazie alla presenza di un nuovo tessuto urbanistico che fece del Lido una moderna città giardino affacciata su una spiaggia esclusiva ed internazionale.

10. Verso la guerra

L’utile netto in chiusura dell’esercizio dell’anno 1912 è nettamente positivo, grazie al lavoro delle aziende del Lido che, anche se non favorite dalle condizioni climatiche, non hanno tradito le aspettative. L’utile del 1914 è ancora maggiorato.

Hungaria Palace Hotel: viene inaugurato nel 1907, in omaggio ai sudditi dell’Impero austroungarico. Non tarda a entrare nelle cronache mondane.

Inizio 1915: ormai alla vigilia dell’ingresso dell’Italia nel conflitto iniziato in seguito all’uccisione dell’arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo del ’14, la Compagnia vede i propri progetti di sviluppo infrangersi. Tuttavia, all’appuntamento cruciale con il Primo conflitto mondiale, il Lido di Venezia si presenta come il risultato di una scommessa vinta.

 

CAPITOLO II

1. Anni di Grande guerra

Le vicende belliche si intrecciano inesorabilmente con quelle della CIGA. Venezia si trova infatti in una situazione critica a causa dalla dichiarazione di guerra all’Impero austroungarico.

E, anche se la Compagnia continua ad operare, esercitando il suo ruolo economico e industriale, le strutture alberghiere sono costrette ad un periodo di sosta forzata. Dopo la dichiarazione di guerra, la Compagnia si mette subito a disposizione dell’Autorità militare, alla quale offre i principali alberghi per usi sanitari e militari.

Le strutture del Lido rimangono, invece, chiuse. Sotto il profilo societario, intanto, cade il mandato di Direttore Generale conferito a Nicolò Spada.

Il perdurare del conflitto finisce però per segnare pesantemente gli esercizi dei tre anni successivi.

I segni della guerra, infatti, si manifestano ancora più pesantemente, data la forte internazionalizzazione del target degli alberghi CIGA. Tuttavia, la Compagnia continua a collaborare con l’Autorità e conduce regolarmente le procedure per la liquidazione dei danni causati dall’incendio del Grand Hôtel des Bains.

Nel 1917 l’attività della Compagnia è quasi completamente in blocco. Vista la guerra, la CIGA trasferisce allora la sua sede sociale a Firenze.

Con la fine della guerra, la Compagnia è di nuovo pronta a ripartire. Nell’estate del 1919 le aspettative si concentrano al Lido, dove le strutture sono pronte ad accogliere gli ospiti.

2. Anni Anni di ripresa. Gli anni Venti

Nell’estate del ’19 la CIGA lavora nuovamente in crescita.

  • Innovazione: differenziare gli alberghi in base alla domanda da attrarre;
  • Strategia:
    • Acquisto di una partecipazione della Società Bagni Alberoni Lido di Venezia, in accordo con il Comune di Venezia. Il fine è quello di dirottare su una spiaggia ancora poco sfruttata parte delle persone che affollano quelle attuali;
    • Viene sciolto l’accordo tra l’Excelsior e il Des Bains per l’enfiteusi (diritto di godimento su un fondo di proprietà altrui, urbano o rustico, secondo il quale il titolare (enfiteuta) ha il diritto di godimento su tale fondo a patto che lo migliori e paghi al proprietario un canone in denaro o derrate) dell’Ospizio Marino Veneto che sorgeva alle Quattro Dopo una permuta di terreno, la Compagnia concorre notevolmente alla costruzione dei nuovi padiglioni dell’Ospizio Marino Veneto.
  • Rinnovamento di un’ala del Des Bains distrutta dall’incendio del 1916; l’hotel viene adeguato alle nuove esigenze richiesto per gli stabilimenti alberghieri;
  • Rinnovamento dell’Hôtel lido.

Alla scomparsa del Barone Commendador Alberto Treves de’ Bonfili, Presidente della Compagnia fin dalla sua costituzione, al Consiglio d’Amministrazione presiede il Conte Giuseppe Volpi.

  • Relazione del marzo 1922: la situazione, dopo la Prima Guerra Mondiale, si è ormai normalizzata; le presenze registrate negli alberghi della Compagnia sia a Venezia che al Lido denotano un andamento positivo, anche grazie all’incremento di arrivi negli alberghi, caratterizzati da una larga presenza di stranieri;
  • Acquisto a Venezia della casa in Calle delle Rasse, l’edificio che s’incunea nel Danieli: la casa, una volta acquistata, sarà rapidamente trasformata in camere messe a disposizione dell’albergo.

 

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La storia della COMPAGNIA ITALIANA DEI GRANDI ALBERGHI (CIGA Hotels) Parte 1

1.Il Lido di Venezia

La Compagnia Italiana dei Grandi Alberghi (CIGA) è il frutto di un processo in cui i servizi turistico-alberghieri veneziani avevano già avuto la possibilità di definirsi meglio che in altri luoghi della penisola. La zona del Lido, fin dalla seconda metà del XIX secolo, ha vissuto la trasformazione di una limitata porzione di territorio insulare largamente programmata, in cui il ruolo dell’impresa ricettiva è stato determinante.

1857: l’imprenditore Giovanni Busetto inaugura sulla striscia di terra del Lido un centro balneare turistico- terapeutico. Il terreno, confinante con la spiaggia, presenta un edificio in legno articolato in tre corpi principali: uno centrale e due laterali, che separano uomini e donne. L’investimento pensato dall’Imprenditore si connotò per la sua triplice valenza messa a disposizione sia dei veneziani, sia dei forestieri: curativa, sportiva e sociale.

  • Innovazione: viene costruita una strada tra lo Stabilimento balneario e piazza Santa Maria Elisabetta, l’approdo per chi veniva da Venezia;
  • Rinnovamento: nel 1859 lo Stabilimento balneario viene abbattuto per essere ricostruito con successivi;
  • Passaggio di società: nel 1872 lo Stabilimento viene rilevato da una nuova società costituita dall’imprenditore Adolfo Genovesi, comproprietario del Danieli e di altri alberghi: la Società Civile Bagni Lido. L’imprenditoria privata assume ben presto un ruolo centrale nello sviluppo.

Lo Stabilimento aperto in quest’anno è diviso in due parti: per signori e per signore con famiglia.

  • Innovazione: elemento chiave per imprimere una svolta al Lido è l’introduzione della capanna, ossia una vera e propria casetta in cui trascorrere piacevolmente un’intera giornata.
  • Obiettivi e strategie: L’azione dei privati fu finalizzata allo sfruttamento turistico delle risorse naturali dell’Isola ottenuto utilizzando una serie di nuove opere: di urbanizzazione, capanne per bagni di mare, di sole e di sabbia, Il Lido estivo, però, fino dagli anni ’80 del XIX secolo, si connota per la sua valenza di ruolo di richiamo balneare-curativo ma anche decisamente sociale.
  • Passaggio di società: nel 1899 la Società Civile Bagni Lido si trasforma in Società Anonima Commerciale Bagni di Lido, conservando come scopo principale la gestione degli stabilimenti balneari e la partecipazione in imprese interessate alla crescita della stazione.Nel suo complesso, la prima fase dello sviluppo turistico del Lido vede impegnato un solo attore: l’imprenditore privato, prima con il Busetto e poi con il  Genovesi. Le ampie trasformazioni subite dal Lido, però, portano al coinvolgimento dell’attore pubblico, intenzionato ad intervenire giocando il ruolo di  regolatore e coordinatore delle iniziative private.
  • Strategia: l’iniziativa privata indirizza gli investimenti verso l’edilizia, specialmente villette e alberghi e strutture   ricreative, al fine di fare del Lido una destinazione turistica elitaria di richiamo internazionale. Viene così inserito l’indispensabile valore aggiunto che mancava.

Il Grand Hôtel

2.  Grand Hôtel des Bains: il simbolo di una raffinata aristocrazia.

Grand Hôtel des Bains: essendo il primo stabilimento di lusso edificato sull’Isola, si assume, più del Grand Hôtel Lido aperto nello stesso anno, il compito di far fare il decisivo salto di qualità verso l’esclusività alla stazione climatica, contribuendo così a proiettarla tra le destinazioni internazionali di maggior prestigio e richiamo. Nel 1899, l’Anonima Commerciale Bagni di Lido, vinte le restrizioni che consentivano di occupare la spiaggia solo con strutture di legno facilmente rimovibili, dà inizio alla costruzione dell’Hôtel Des Bains. La struttura è moderna, strutturata in quattro piani in stile rinascimentale francese.

Il pubblico è formato in prevalenza dall’aristocrazia e dall’alta borghesia mitteleuropea.

Ristrutturazione: nel 1906 l’albergo viene ampliato con l’annessione di una palazzina esterna. Ma perseguire l’eleganza non è solo ambizione del Des Bains: la spiaggia si eleva a palcoscenico di rango per l’arte sottile della mondanità e dell’interazione sociale. In questa piccola isola della Laguna si riuniscono lo spirito d’impresa, l’attrazione di investimenti bancari nel settore balneare-terapeutico, ricettivo e dell’edilizia, l’attenzione ai modelli di eccellenza presenti in Europa e il ruolo positivo svolto dall’ente pubblico.

3. La nascita della Compagni Italiana dei Grandi Alberghi

1905: entra in scena forse il più forte competitor dell’Anonima Commerciale Bagni di Lido: la CIGA.

A Milano, gli imprenditori Nicolò Spada e Massimo Guetta stipularono l’Atto costitutivo davanti alla Banca Commerciale Italiana e al barone Alberto Treves dei Bonfili. A Spada e Guetta vengono conferiti tutti i poteri concorrenti per la gestione dell’azienda sociale, con facoltà di usare l’uno indipendentemente dall’altro la firma sociale. Inoltre, detengono la facoltà di nominare, sospendere, revocare gli impiegati della Società e di determinare le attribuzioni e gli stipendi.

Al Consiglio spetta l’approvazione di tali decisioni e di determinare la durata del loro mandato e tutte le relative condizioni ai termini della Costituzione.

La nuova società si presenta subito come una grande impresa sostenuta da capitali bancari. Inoltre, dal punto di vista gestionale, la CIGA si affidò subito sia ad una dirigenza professionale, sia alla collaborazione di personale dipendente, staccandosi così nettamente dal modello di impresa familiare dell’epoca preponderante sul settore.

  • Acquisizione di nuovi segmenti di domanda: la CIGA si pone come obiettivo di intercettare segmenti di domanda elitaria in prevalenza straniera, al fine di incrementare il turismo estero a
  • L’oggetto sociale della Società comprende tutto ciò che riguarda gli stabili (alberghi, ristoranti, case di cura, luoghi di spettacolo, ), il sistema dei trasporti circolante intorno alle strutture, le industrie e le forniture necessarie all’attività di ristorazione. Inoltre, la Società assume o dà partecipazioni alle industrie che abbiano attinenza con gli stranieri. Infine, si pone come obiettivo di contrastare la formazione di società aventi oggetti uguali o affini a sé.
  • Amministrazione della Società:
    • Consiglio: 5-15 membri che durano in carica quattro anni, sono rieleggibili e si rinnovano ai termini del Codice di commercio;
    • Direzione generale: 2 o più membri che vengono nominati dal Consiglio di amministrazione e possono far parte del Consiglio stesso;
    • Consiglio sindacale: 5 sindaci effettivi e 2 supplenti che durano in carica circa un Sono rieleggibili.

Fase di avviamento: nei primi anni di attività (1906-1914), CIGA agisce con una strategia volta soprattutto al consolidamento. Nei settant’anni presi in considerazione, l’impegno maggiore sarà quello di adeguare continuamente i vari alberghi, con interventi di restauro e miglioramento.

Comunque, fin dai primi anni di attività, la strategia imprenditoriale mira chiaramente: ad attrarre membri dell’alta società internazionale; a sfruttare le risorse climatiche e balneari in chiave terapeutica e mondana; a sfruttare il forte richiamo esercitato dalla Serenissima

 4.  Una fondamentale acquisizione: The Venice Hotels Limited

Nel 1906, con il rogito Cassanello, la CIGA subentra in tutte le proprietà e gli esercizi della The Venice Hotels Limited, una società londinese che era stata molto attiva sul mercato immobiliare veneziano ma che, entrata in crisi, viene proposta per la liquidazione dal suo stesso presidente.

Di particolare interesse risulta allora l’elenco dei beni stabili della Compagnia, in ciascuno dei quali sono compresi i mobili. La CIGA fin dal momento della fondazione, conta sull’apporto determinante del capitale finanziario derivante dalle sue strettissime relazioni con il mondo bancario. Possiede, inoltre, un particolare interesse per intessere una rete di relazioni con società controllate che, prima di essere incorporate nella CIGA, contribuiscono così a definire rapidamente il livello dell’offerta proposta dal nuovo attore: un valore in crescita, sia sul mercato turistico-ricettivo di Venezia che su quello nazionale, destinato però ad internazionalizzarsi rapidamente.

L’offerta sulla quale incidono i costi è rigida nel breve-medio periodo in quanto il numero delle camere non può essere velocemente modificato per adeguarsi ai mutamenti della domanda e raggiungere l’obiettivo principale: la saturazione della capacità ricettiva della struttura.

Tra le variabili che influenzano il livello di domanda possiamo considerare:

  •   La stagionalità
  •   I giorni della settimana
  •   La presenza di eventi/festività particolari
  •   Le condizioni climatiche
  •   I fattori politici, sociali e economici

Il prodotto base dell’industria ricettiva si concentra attorno al prodotto-camera caratterizzato da un’alta deperibilità, non potendo essere trasferito rapidamente nel tempo e nello spazio: una camera non venduta è un ricavo perso per sempre.

L’ospitalità è un prodotto che necessita di essere ben differenziato. La gestione dell’impresa ricettiva è costantemente chiamata a prevedere le aspettative dei clienti per poter soddisfare le richieste della domanda.

Ciò che consente di aumentare il tasso di occupazione si può riassumere in:

    • Adozione di metodi di gestione aggiornati;
    • Capacità di promuovere efficacemente sul mercato i servizi offerti;
    • Presenza di una cultura imprenditoriale dinamica e motivata: stimola poi la creazione di occasioni utili a far cresce oltre il numero di pernottamenti, anche la loro durata e la redditività dei servizi alberghieri accessori.

5. La prima assemblea sociale della CIGA:

  • Strategie di sviluppo interno: incremento dimensionale e qualitativo delle strutture iniziali;
  • Strategie di sviluppo esterno: acquisizione di altri alberghi, ma anche di immobili di altra natura ottenuti mediante l’incorporazione di altre società.

I dati di riferimento:

  • Crescita dimensionale dell’impresa per beneficiare dei vantaggi gestionali derivanti dall’economia di scala;
  • Continua riqualificazione dell’offerta ricettiva frutto dell’attenzione alle trasformazioni del mercato;
  • Aumento del raggio d’azione. (In realtà, la CIGA si orienterà poi non tanto sulle distanze, rimaste concentrate sull’ottica italiana con forte prevalenza del centro e del nord, quanto sulla rilevanza qualitativa e simbolica delle strutture stesse).

In questo momento così favorevole, la Compagnia si identifica quindi con un’icona dell’ospitalità non solo veneziana: il Royal Danieli.

  • È parte di Palazzo Dandolo, edificio costruito per il Doge Enrico Dandolo alla fine del ‘300;
  • Giuseppe Dal Niel, detto Danieli, nel 1824, intravede nell’edificio notevoli potenzialità che lo spingono ad acquistare progressivamente l’intero Alla sua morte, le vicende del Danieli si intrecciano con quelle familiari dei discendenti del Dal Niel. I proprietari decidono poi di affidare l’unità alberghiera a due imprenditori capaci: Adolfo Genovesi e Stefano Campi. La loro gestione porta rapidamente all’aumento della capacità ricettiva ottenuta affittando case, appartamenti, negozi ubicati in modo attiguo all’albergo;
  • Vengono operate costanti allargamenti allo scopo di dare organicità ad una struttura ricettiva ormai caratterizzata da comodità, atmosfera e
  • Cessazione dell’Anonima Bagni di Lido: tornando alla CIGA, essa cavalca l’onda ascendente dei forestieri per ingrandire il A questo punto, gli interessi della CIGA mirano con decisione al Lido, quella che in pochi anni è diventata un’elegante spiaggia internazionale. Per farlo, però, correva eliminare l’ostacolo rappresentato dalla presenza dell’Anonima Commerciale Bagni di Lido, la società che controlla le spiagge. Spada, servendosi di consulenze legali, riesce a bloccare la trattativa privata, ormai in corso, con il Governo. La concessione divenne così oggetto di un’asta pubblica, che nel 1907, la CIGA riesce ad aggiudicarsi.

Persa la concessione, l’Anonima Bagni di Lido va in liquidazione e sparisce, mentre la CIGA ne assorbe le proprietà, tra cui anche il Des Bains.

Una volta demolito il vecchio Stabilimento balneare, la Compagnia lo sostituisce con uno più funzionale ed adatto al programma di espansione ideato.

  • Risorse finanziarie: le risorse messe a disposizione dalla sede veneziana della Banca Commerciale Italiana grazie al sostegno del banchiere Giuseppe Toepliz creano una nuova realtà portatrice di ricchezza e sviluppo.

6. L’Excelsior Palace Hôtel al Lido di Venezia

Nella visione di Spada, l’albergo è pensato per diventare un centro di vita autonomo con un proprio porto, propri battelli, una spiaggia riservata, propri parchi e con tutti i servizi, compreso un istituto kinesiterapico, che la clientela avrebbe potuto richiedere. Sicuramente il percorso realizzato, a livello imprenditoriale, nasce come il frutto dello stretto rapporto tra la struttura aziendale, l’albergo e la destinazione.

  • Obiettivo: far sorgere una nuova città al Lido in grado di richiamare flussi di turismo internazionale elitario
  • Strategia: si decide di sviluppare al meglio i classici capisaldi della balneazione: il Kursaal e lo stabilimento kinesiterapico, idroterapico ed elettroterapico. à
  • Acquisizione: una parte dell’albergo accoglie il Kursaal, presto definito come il ritrovo estivo più aristocratico d’Italia; il pian terreno dell’albergo, invece, accoglie il moderno Stabilimento kinesiterapico (una sorta di Spa in cui confluiscono tutte le cure idroterapiche; più tardi, viene ideata un’artistica costruzione cinese che viene eretta sul mare a un centinaio di metri dalla spiaggia del Palazzo È una costruzione di 500-600 metri quadrati destinata esclusivamente a coloro che si trovano nel bagno: una barchetta unisce la nuova costruzione alla sponda.

Capacità imprenditoriali di Spada:

  • Attenta capacità di osservazione e studio degli esempi di eccellenza;
  • Conoscenza diretta dei Paesi dei quali attrarre i flussi di turisti in modo da attuare un valido sistema di propaganda studiato per assicurare ad ognuno dei flussi un periodo adatto per soggiornare nel Lido;
  • Attenzione alla qualità dell’offerta;
  • Interesse per il Lido da parte della stampa

Attraverso una capillare opera di comunicazione, Spada riesce ad allungare la stagione da maggio a metà ottobre.

 

Continua......................?