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La consegna a domicilio dei pasti nella Regione Veneto
In questi giorni di emergenza sanitaria dove tutti gli esercizi commerciali sono chiusi per Decreto, i ristoratori hanno fatto di necessità virtù modificando il loro modello di business.
L'era del Food-Delivery (consegna a domicilio) è entrata nel 'modus operandi' di quasi tutti i ristoratori.
La Regione Veneto, vista la nuova modalità di somministrazione, ha ritenuto necessario chiarire con una circolare quali sono le regole per poter effettuare questo servizio a domicilio.
Nella circolare del 27 marzo 2020 la Regione Veneto precisa a tutti gli enti preposti al controllo e gestione del settore (AULSS, SIAN, SIAOA, SUAP, Associazioni di categoria) quanto segue:
- il confezionamento per la consegna a domicilio e il trasporto dei pasti e di prodotti alimentari NON sono attività oggetto di ulteriore notifica sanitaria nè di comunicazione per l'aggiornamento della registrazione,in quanto risultano ricomprese tra le possibili attività svolte dagli operatori del settore alimentare già registrati per attività di ristorazione e per il commercio di alimenti e bevande;
- la gestione delle fasi di confezionamento e di trasporto devono essere prese in considerazione dagli operatori del settore alimentare nell'ambito del proprio autocontrollo al fine di garantire la protezione degli alimenti dalla contaminazione ed il mantenimento delle temperature di conservazione (caldo e freddo);
- pertanto in sede di controllo ufficiale, il personale dell'autorità competente verificherà che le operazioni correlate alle consegne a domicilio siano previste e correttamente gestite da parte degli operatori del settore alimentare nell'ambito del proprio autocontrollo. (fonte Regione Veneto).
Dall'estratto della Circolare (al punto 1) si evince che la Regione, in questa fase di crisi, incentiva la modalità di consegna a domicilio dei pasti senza che il ristoratore debba aggiornare la SCIA o debba dare comunicazioni al Comune o alla ULSS.
Molto importante da evidenziare che l'ente regionale richiede che, se viene intrapresa questa modalità di somministrazione, venga contemplata nel piano di autocontrollo HACCP la nuova procedura operativa per garantire la massima sicurezza igienico-sanitaria (vedi punto 2).
E' chiaro (punto 3) che in caso di controllo verrà verificata la corretta esecuzione delle procedure previste per la conservazione dei cibi come descritto nel piano di autocontrollo HACCP.